Indice di occupabilità: definizione e calcolo
L’Occupabilità
A partire dalla definizione analitica, il termine Occupabilità è un neologismo che indica la capacità dell’individuo di possedere le competenze necessarie per svolgere determinate professioni. Questo presupposto è stato introdotto nella “Strategia europea per l’occupazione” e, insieme ai concetti di Imprenditoralità, Adattabilità e Pari Opportunità, ne rappresenta uno dei pilastri fondamentali. L’Occupabilità comprende alcuni elementi che, opportunamente considerati, vanno a misurare la capacità dell’individuo di svolgere la professione desiderata.
Il concetto di Occupabilità dell’individuo è dato dalla composizione di un indice calcolato su tutte le professioni
cui aspira o delle quali ha visibilità (nel contesto di Phyd, quelle che ha inserito nel profilo).
Per ogni professione, due sono le componenti che contribuiscono al calcolo dell’Occupabilità:
- - La Copertura del ruolo
Definisce quanto un individuo sia oggi adatto ad una professione, tenendo conto del background personale dell’individuo, del titolo di studio, delle competenze sviluppate, divisibili in Soft, ICT e Hard Skills, e dell’esperienza lavorativa maturata
- - La Richiesta di mercato
Calcola quanto una professione sia ricercata e valorizzata sul mercato, analizzando i dati provenienti dagli annunci pubblicati su migliaia di portali, che un sistema di Job Crawling (TextKernel) automaticamente estrae e processa
L’Intelligenza Artificiale processa l’insieme delle variabili a disposizione e fornisce l’indice di Occupabilità dell’utente, punto di partenza per il suo percorso di arricchimento formativo all’interno di Phyd.
ESCO
Per generare l’algoritmo è stato necessario creare, attraverso processi di integrazione di diverse tipologie di dati, un complesso dataset multidimensionale. L’intera Platform si basa sulla tassonomia delle professioni, delle qualifiche e delle competenze rilevanti nel mercato del lavoro odierno sviluppata dalla Commissione Europea. Questa classificazione prende il nome di ESCO, “European Skills, Competences, Qualifications and Occupations” ed è stato il frutto di un lavoro congiunto tra la Commissione Europea, attori europei e nazionali, per conto del Ministero del Lavoro. L’obiettivo di ESCO è quello di promuovere lo sviluppo e supportare la crescita occupazionale facilitando il matching tra competenze, qualificazioni e profili professionali, oltre a quello di aumentare la spendibilità delle competenze dei cittadini sul mercato del lavoro europeo e incoraggiare i processi di sostegno all’Occupabilità e alla crescita in un periodo di grave disagio economico. La versione utilizzata v.1.0.2 è un aggiornamento effettuato a ottobre del 2017 della prima versione pubblicata precedentemente. La pubblicazione è stata seguita da una conferenza per confermare e mostrare la validità delle informazioni contenute nel database. Il database ESCO è un Linked Open Data in quanto i dati sono disponibili, scaricabili e riutilizzabili, come indicato sul sito:“In conformità della decisione della Commissione, del 12 dicembre 2011, relativa al riutilizzo dei documenti della Commissione (2011/833/UE), la classificazione ESCO può essere scaricata, utilizzata, riprodotta e riutilizzata a qualsiasi fine e da qualsiasi soggetto interessato, gratuitamente. Può essere collegata a tassonomie o classificazioni esistenti a fini di integrazione o di mappatura”.
L’utilizzo, però, è subordinato alla seguente dichiarazione:"Il presente servizio utilizza la classificazione ESCO della Commissione europea".
ESCO mette a disposizione una tassonomia di 2.942 professioni, raggruppate in una gerarchia a 6 livelli, una lista di 13.485 competenze, e una matrice di relazione che associa ad ogni job le skill necessarie per svolgerlo.In PHYD i dati della versione ESCO v.1.0.2 sono stati rielaborati e modificati.
MIUR e AlmaLaurea
Al fine del calcolo dell’indice di occupabilità si è ritenuto importante considerare, oltre alle competenze e le abilità possedute dagli utenti, anche il titolo di studio. A tal proposito, è stato necessario reperire dati riguardanti il mondo universitario. Il MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, mette a disposizione la classificazione delle classi di laurea italiane. I corsi di laurea italiani sono divisi, secondo il nuovo ordinamento, in 47 classi di laurea triennali, 95 magistrali e 7 a ciclo unico.L’algoritmo alla base del calcolo dell’indice di occupabilità esamina il grado di affinità tra la laurea dell’utente e la professione per cui viene calcolato l’indice. Infatti, dal momento che alcune professioni possono essere svolte avendo titoli di studio differenti, si è reso necessario trovare un valore che misurasse la relazione tra le molteplici classi di laurea e le diverse professioni. Questo tipo di informazione è stato creato partire dai dati forniti da AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario pubblico nato con il supporto del Ministero della Pubblica Istruzione nel 1994 come punto d’incontro tra i giovani, le università e le aziende. L’obiettivo di AlmaLaurea è quello di raccogliere numerose informazioni dagli atenei italiani così da “presentare” i neolaureati alle diverse aziende e sviluppare diverse indagini sulle condizioni occupazionali dei giovani. Una di queste è la ricerca annuale riferita all’inserimento nel mondo del lavoro dei neo-laureati. L’indagine fornisce, quindi, per ogni classe di laurea la percentuale con cui i laureati si inseriscono nei diversi settori di attività economica dopo 1 anno, 3 anni oppure 5 anni dalla laurea.
La percentuale fornita può essere intesa come la probabilità che laureandosi in una determinata classe di laurea, si possa lavorare in un certo settore economico e quindi, generalizzando, può essere vista come il grado di affinità tra la classe di laurea e il settore di attività economica. Un’altra importante variabile che incide sulla domanda di lavoro nel mercato odierno è l’età, accompagnata dall’esperienza. Ad esempio, in alcuni gruppi professionali la percentuale di entrate previste degli over 29 è nettamente superiore a quella degli under. In gruppi professionali più tecnici e specializzati, invece, “vincono” gli under 29 perché, grazie al progresso tecnologico, le Skill richieste ai lavoratori sono rapidamente cambiate e sono sempre più specifiche in relazione al mondo ICT.
AlmaLaurea è un sito di Open Data subordinato alla seguente condizione:
“Per quanto riguarda la documentazione statistica pubblicata sul sito, salvo diversa indicazione, si autorizza la riproduzione a fini non commerciali e con citazione della fonte.”
Sistema Informativo Excelsior
Per studiare la distribuzione dell’età degli occupati all’interno dei diversi settori economici, è stata utilizzata un’indagine del Sistema Informativo per l’Occupazione e la Formazione Excelsior, il datastore realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e l’Unione Europea nel 1997 che ad oggi si colloca tra le maggiori fonti disponibili in Italia riguardo i temi del mercato del lavoro e della formazione. I dati raccolti dal sistema forniscono una conoscenza aggiornata riguardo la distribuzione territoriale, dimensionale e per attività economica della domanda di lavoro, nonché classifica le figure professionali più richieste in relazione all’età, il livello di istruzione, l’esperienza, le competenze etc.Per lo scopo del progetto, è stata utilizzata l’indagine relativa al 2017 sulla “Domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane nel 2017”. In particolare, sono state prese in considerazione due tavole riguardo la distribuzione del totale degli assunti in ogni categoria professionale per classe d’età e difficoltà di reperimento.
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